mercoledì 2 marzo 2016

Analisi sonografica dei muscoli flessori del collo in pazienti con dolore al collo cronico e cambiamenti dopo mobilizzazione cervicale

Autore: Roberto Tommasini - Fisioterapista

Ringrazio di cuore Roberto per questo splendido riassunto....una nuova collaborazione per il blog di ASSFER...chi volesse partecipare a questo progetto è il benvenuto, contattatemi al seguente indirizzo: marcello.bettuolo@gmail.com

ULTRASONOGRAPHIC ANALYSIS  OF  THE  NECK  FLEXOR MUSCLES  IN  PATIENTS WITH  CHRONIC NECK  PAIN  AND CHANGES AFTER  CERVICAL  SPINE MOBILIZATION


Jesus-Moraleida, F, Ferreira P.,Pereira L.,Vasconcelos C.,Ferreira M.

Tutti conosciamo l'impatto che il dolore al collo può avere sulla vita di una persona. Un problema comune (ne è colpito almeno una volta durante la vita il 70 % della popolazione mondiale) ed in cui nel 5 % dei casi si sviluppa un alto livello di dolore cronico e disabilità.
Ricerche recenti mostrano come chi soffra di dolore al collo cronico presenti modificazioni nel reclutamento dei muscoli del collo (9-12), con una significativa riduzione, resistenza e ritardo nell'attività anticipatoria da parte dei muscoli flessori cervicali profondi (Lungo del collo e lungo del capo) (13-16)
Per questo motivo diversi approcci sono stati sviluppati per valutare ed allenare i muscoli profondi flessori del collo, con lo scopo di aumentare la loro capacità di offrire un supporto segmentario e quindi stabilità al collo (17-18). Interventi atti a migliorare  il reclutamento di questi muscoli sono risultati essere efficaci nella gestione del dolore cronico, con miglioramenti anche nel controllo posturale e nella disabilità (19-21)
La terapia manipolativa vertebrale (TMV) che include sia tecniche di manipolazione che di mobilizzazione della colonna, è un trattamento comunemente utilizzato nei pazienti con dolore cervicale cronico per la sua efficacia nel ridurre il dolore e la disabilità in questo contesto (22-24), pur rimanendo non ancora chiaro il suo meccanismo di azione nel migliorare questi sintomi e segni. La TMV  cervicale è stata associata ad una transitoria riduzione dell'eccitabilità dei motoneuroni degli arti superiori (25) ed a miglioramenti nell'attività elettromiografica dei muscoli degli arti superiori (26-27) ma sono scarsi i dati sul reclutamento dei muscoli del collo. E' stato suggerito che la TMV possa essere associata a cambiamenti nel reclutamento dei muscoli flessori del collo. (28). sterling e colleghi (28) hanno osservato che in pazienti con dolore al collo cronico durante un compito di flessione del rachide cervicale superiore  la mobilizzazione cervicale, rispetto a placebo produce
- una significativa riduzione del dolore
- un aumento della soglia del dolore pressorio
- effetti simpaticoeccitatori
- aumento della conduttanza cutanea
- diminuizione dell'attività dei muscoli flessori superficiali del collo (scom).
Ciò ha portato gli autori ad ipotizzare che la TMV abbia un effetto facilitatorio sull'attività dei flessori profondi del collo attraverso un meccanismo centrale di controllo del dolore . Non sono stati trovati studi che approfondiscano l'effetto della TMV sui pattern di reclutamentodei muscoli flessori profondi del collo.

METODO
Partecipanti
n=62 
gruppo di intervento (n=31) :
inclusione :
dolore cronico al collo che dura da almeno tre mesi senza causa specifica con o senza dolore riferito al braccio, senza deficit neurologici, un valore al Neck Disability Index di almeno 5/50 esimi (42) , pazienti con cefalea cervicogenica se presente anche il dolore al collo
esclusione : chirurgia spinale e/o del collo negli ultimi 12 mesi, patologie spinali gravi (artropatie infiammatorie, fratture, infezioni), deficit neurologici  o compromissione della radice nervosa confermata dalla positività di almeno due test tra i seguenti (riflessi, test dermatomerici, test dei miotomi), diagnosi di patologie sistemiche come diabete o disturbi del sistema immunitario , utilizzo continuativo di farmaci analgesici od antiinfiammatori durante le 48 ore prima del test, partecipazione negli ultimi tre mesi a programmi di trattamento del collo, incapacità di sopportare una tecnica Maitland di grado III, sintomi di depressione valutati nel Beck Depression Inventory con un valore uguale o maggiore a 20/63 (43)
gruppo di controllo (n=31)
inclusione: senza dolore al collo al momento dello studio e senza storia di dolore al collo cronico
La disabilità ed il dolore sono stati valutati con il Neck Disability Index (44) e l'Indice del Dolore del Questionario del Dolore McGill (45)  
Per essere significativa dal punto di vista statistico la differenza  di spessore nei muscoli flessori profondi del collo tra i due gruppi di partecipanti allo studio deve essere di almeno l'8 % durante il TFCC (dati ottenuti da uno studio pilota)

Procedura

I partecipanti sono posizionati supini con le ginocchia flesse, viene utilizzata una  unità di biofeedback pressorio (47) posto sotto l'occipite e insufflato a 20 mmHg a riposo.
Ai partecipanti viene richiesto di effettuare un movimento di assenso con la testa (il CCFT) in 5 diversi livelli di pressione 22, 24, 26, 28, 30 mmHG (fase 1,2,3,4,5 del CCFT rispettivamente) , mantenendo la pressione per 10 secondi e con 30 secondi di riposo tra una fase e l'altra. Un manometro visibile al paziente ed  al fisioterapista permette di valutare la corrispondenza del test alle richieste.

Trattamento : mobilizzazione rachide cervicale
per questo studio è stata scelta di utilizzare una tecnica di mobilizzazione cervicale secondo Maitland: una mobilizzazione oscillatoria postero anteriore di grande ampiezza (grado III di Maitland)  con la pressione centrale esercitata dagli indici sul pilastro articolare di C5 e C6 (49). La tecnica è stata ripetuta per 3 volte per 60 secondi con oscillazioni di 1 Hz con un minuto di riposo tra le serie
Anche se è improbabile che il livello sintomatico fosse per tutti i pazienti lo stesso la standardizzazione della tecnica è stata scelta perché dalla letteratura si evince come la specificità del livello di mobilizzazione sia relativa in quanto la mobilizzazione di un segmento si ripercuote sugli altri (50) ed inoltre che la moblizzazione di segmenti cervicali non dolorosi comporta comunque miglioramenti significativi nel dolore (51)

DISCUSSIONE

I risultati di questo studio corroborano l'evidenza che i pazienti con dolore cronico al  collo hanno un alterato pattern di coordinazione neuromuscolare nei muscoli flessori del collo
I dati di questo studio inoltre danno informazioni utili sui muscoli flessori superficiali e profondi del collo grazie all'utilizzo di uno strumento pratico e non invasivo che può essere utilizzato in un setting clinico sia per la valutazione che per essere utilizzato come feedback nel training della muscolatura del collo in pazienti con dolore

Limiti
1. La dimensione del trasduttore sonografico per alcuni pazienti era troppo largo
2.  L'età media dei pazienti era minore di trenta anni ed estrapolare quindi i dati sulla popolazione generale ed anziana in particolare va fatto con cautela
3. Il fisioterapista che applicava la tecnica di mobilizzazione era a conoscenza del fatto che la persona che trattava fosse del gruppo di controllo o no e questo poteva  avere delle ripercussioni sull'applicazione della tecnica medesima.
Per ovviare a questo problema il tipo di mobilizzazione, la frequenza, ed il segmento selezionato per il trattamento sono stati standardizzati in modo che tutti i partecipanti allo studio ricevessero lo stesso tipo di intervento a prescindere dal gruppo di appartenenza
4. i risultati si basano su una singola seduta di trattamento ed i risultai a lungo termine della mobilizzazione non sono conosciuti.


CONCLUSIONI

1. Lo studio ha dimostrato la capacità degli ultrasuoni di valutare i cambiamenti nello spessore dei muscoli flessori del collo, soprattutto il LCO, discriminando persone con o senza dolore al collo
2. La mobilizzazione cervicale è associata con immediati cambiamenti nel reclutamento dei muscoli flessori del collo nei pazienti con dolore cronico al collo, comunque gli effetti a lungo termine non sono conosciuti.


Applicazioni pratiche dello studio
1 Gli ultrasuoni sono uno strumento pratico per valutare il reclutamento dei muscoli flessori del collo e valido nel discriminare pazienti con dolore al collo e senza.
2 I cambiamenti nel reclutamento dei muscoli flessori del collo dopo una singola seduta di mobilizzazione del rachide cervicale sono maggiori nei pazienti con dolore cronico al collo 
3 La capacità degli ultrasuoni di valutare cambiamenti a lungo termine nel reclutamento dei muscoli flessori del collo dopo una terapia di mobilizzazione del rachide cervicale deve essere ancora studiata

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